Muoviti.
In ogni direzione, sguscia tra questo e quello, tra una confidenza e un malumore, tra un pensiero e un caffè, tra un appuntamento e un desiderio danza, poi ferma, lì nel mezzo, per il tempo necessario a lasciar ungere sul grasso dei tuoi fianchi gli inutili attriti, fino a che, ben oliati, non si perdano nel silenzio di un ultimo giro. Che stanchezza la scontentezza, soprattutto quella di chi la coltiva con inconsapevole passione. Dov’è il punto di dissipazione?
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