Era nel bel mezzo dei Magredi, un giorno che eri andata a pedalare per scacciare via il torpore di un momento pieno di dolore. Laggiù trovasti il temporale, e nell'oceano di sassi senza strade anche queste parole, che iniziavano a sciogliersi sotto le prime gocce del nubifragio di maestrale che di lì a poco ti avrebbe investita senza lasciarti più niente di asciutto addosso per venticinque chilometri durante i quali non ti sarebbe poi riuscito di sentire freddo nemmeno per un attimo. Non sai perché, ma non avesti cuore di lasciarle lì a svanire. Cercavano qualcuno che non trovarono mai. Si ritrovarono, per un imperscrutabile caso della vita, sul fondo di una borsa da bici, e lì rimasero, al sicuro tra i due fondi impermeabili, al sicuro persino dalla mano ladra che osò scollarle dalla pietra bianca sulla quale sarebbero colate di lì a poco, se quella mano avesse avuto la decenza di farsi i fatti propri. Fino a oggi. Quattro anni dopo. Chissà da dove venivano, chissà da chi avrebbero voluto andare. Ogni tanto te lo domandavi, senza però riuscire a ricordarti del provvidenziale doppio fondo. Finirono in un fiume di sassi, e poi qui. Una Voce lontana, che in un posto come quello osò dire: se dovessi mai trovare queste parole, promettimi che.
Perdona, sconosciuta Barbara, ma la pioggia ti avrebbe tradito. E anche una che passava di là, arrancando e sbuffando, tentando di aprirsi una strada con la bici, fuggendo da un'ombra.
*
*
Ho dato sfogo alla mia follia creativa, non riuscivo a trattenere più —————– di un posto che chissà ——— ——— dovrebbe collegare i miei pensieri ai tuoi. Folle fino alla fine, pensando che magari venga anche a te la voglia di venire qui un giorno e trovarci materializzati tutti i momenti in cui ti ho pensato. Non è tristezza la mia, piuttosto stanchezza.
Vengo in un posto come questo eppure non riesco a sentirmi libera. Sembra quasi che ho messo via il diritto di amarti. Mi ero illusa che quello appartenesse a me, e invece, forse, ho scoperto che è stato l'errore più grande.
Sarebbe stato sicuramente meglio riuscire a ———— lì dentro che mi spingeva per il sentimento che tu conosci, ma, come sai forse, non ci sono riuscita, e anzi —— come nel mio stile, ho fatto di quel sentimento un diritto. E' ————————, — credo anche te stesso infondo. Se ti avessi amato davvero non lo avrei fatto? Non credo, perché se questo non è amore, vorrei proprio sapere allora l'amore cos'è? Sia, accettiamo pure il destino che ci tiene lontani, però promettimi che se troverai questa lettera tornerai da me, perché non è semplice coincidenza, e perché siamo in due ad aspettarti.
Con profondo amore
Barbara.
Tag: carta, dialoghi, eus voci, post a pedali