[hanno cinque e otto anni. ci hanno visti uscire dal portoncino delle scale, ci raggiungono e ci vengono dietro mentre carichiamo un grosso pacco in macchina]
Loro: Ciao.
Noi: Ciao…
Loro: Siete voi che siete venuti a stare di sopra?
Noi: Sissì.
Loro: Prima ci abitavamo noi, sopra!
Noi: Sì, lo sappiamo.
Loro: E come lo sapete?
Noi: Be’, conosciamo il vostro papà.
Loro: Ah.
Noi: Eh…
Loro: E… avete un bambino?
Noi: Eeeeeeeeeh…
Lui: Ehr, noooo…. non per ora, almeno…
Io: Per ora siamo ancora noi i bambini, diciamo.
Loro (ridono): Aaah, abbiamo capito. Voi avete la mamma e il papà, non i bambini.
Noi: Giusto.
Uno dei due: Va be’, quando però poi ne avete uno ce lo dite?
Noi: Perché?
Loro: così viene a giocare con noi!
L’altro dei due: Però se volete poi potete venire anche voi!
Noi: Oh, grazie, così magari ci divertiamo tutti insieme.
Loro: Ecco.
Noi: Allora ciao, ci vediamo.
Loro: Sì sì, ciao!
Mentre si allontanano, si sente distintamente il più piccolo:
– Ma secondo te quei due sono normali?
Che bello averti messo certe cose in testa.
Insomma, mi par di capire che dovrete pensare all’erede.
Eh…
Buon 25 Aprile, cara.
Anche al Sig. Keroppa.
Daniele
ho riso 1 minuto netto.
grazie. (ai mitici 5 e 8 anni, ovviamente 😛 )