Ci provi con ogni fibra della tua carne a tenerlo fuori (almeno lui) dal mondo che si scrive e non si dice. Per lui accetti non sai come di ripetere l’errore di sempre: inciampare su una parola che poi diventano due, tre, sette, diciassette, finché non sono grovigli che per sbrogliarli ci vuole tempo. Anche se conosci le tante strade sulle quali una voce può mettersi in viaggio, stringi il pugno intorno alla matita per resistere, e non scrivergli mai.
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