Forse ci siamo. Forse siamo arrivati al baratro finale, per la Campania. E l’elenco di cose che stanno succedendo è forse anche troppo lungo. Non è casuale che stiano succedendo tutte contemporaneamente.
Il 26 maggio sarà chiusa la discarica di Villaricca, dove vengono conferiti i rifiuti di tutta Napoli e provincia. Non sono state trovate delle alternative nel napoletano. La raccolta dei rifiuti andrà al collasso nel giro di 24 ore. Amen.
Le alternative? Sono peggiori.
Nel casertano, Lo Uttaro è già stata aperta. Sta ospitando i rifiuti non trattati, quindi anche e soprattutto quelli putrescibili, organici, ecc., di tutta Caserta e provincia. Nell’arco dei prossimi tre mesi, è prevista la prolificazione di circa 2 milioni di topi. Amen.
Probabilmente, dopo la chiusura di Villaricca, gran parte dei rifiuti napoletani saranno dirottati su Lo Uttaro, ed i topi aumenteranno. E la vita della discarica diminuirà. E quando anche Lo Uttaro si riempirà?
A Serre la situazione è peggiore. E stavolta non arriva la polizia.
Il consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto che cambia i poteri commissariali. In peggio. Grazie a questa "modifica" al volo, mi segnalano telefonicamente che da Salerno i mezzi dell’esercito sono già partiti verso la zona della discarica.
Ovviamente senza Villaricca, serve anche Serre. E serve far capitolare la popolazione.
Come ha giustamente sottolineato Fabio in un commento al post precedente, "il decreto sarà anche uno strumento per superare eventuali ricorsi alla magistratura". Si parla di ricorsi fatti dalla popolazione o da parte di amministrazioni comunali, chiaramente.
Si supera con l’uso dell’esercito, la possibilità di rivolgersi alla magistratura. Sbaglio, o sui libri di storia queste cose le abbiamo già lette?
Pochi giorni fa, raccontavo su questo blog che ci troviamo di fronte ad una frattura nella democrazia. Anche nel libro parlo di questa frattura, e spiego come e perchè debba essere risanata. La risposta è l’uso dell’esercito, non per bonificare i siti inquinati, ma per zittire la popolazione.
No, non è una frattura nella democrazia. E’ una frattura quando arriva la polizia. Quando arriva l’esercito è qualcosa di molto più grave.
Non è solo a Serre che va l’esercito.
Va anche a Parapoti, discarica esaurita, ma che ora si intende riaprire. Si trova a Montecorvino Pugliano; sì esatto, è dove ci fu la rivolta popolare del 2004, quella che bloccò i treni, proprio per la discarica. Stavolta non ci saranno manganelli e lacrimogeni, ma carri armati. Viva l’Italia.
Per il futuro, si pensa ad una ex cava a Terzigno, per i rifiuti di Napoli. Chi abita da quelle parti lo sa: è nel Parco Nazionale del Vesuvio. Discarica in un parco nazionale. Geniale, no?
Nel frattempo, a Nocera Superiore ne succedono (caso strano, in contemporanea) altre. Il commissariato ha fatto sequestrare un impianto di depurazione non ancora collaudato, per usarlo come sito di stoccaggio del percolato proveniente dalla discarica di Villaricca. Il sindaco di Nocera e la sua cittadinanza hanno formato dei cortei di protesta pacifici, in opposizione alla decisione, e per questo sono stati caricati dalla polizia, sono volate manganellate, pare anche piuttosto violente. Lo stesso sindaco ha sostenuto d’aver riportato delle contusioni.
Ma il problema si può risolvere presto, e senza altre cariche di polizia: da Salerno mezzi dell’esercito si stanno portando anche verso Nocera Superiore.
Amen.
E la popolazione? Cosa fa?
Beh, di fronte ad uno schieramento dell’esercito, c’è poco da fare.
I cittadini provano a farsi sentire, per questo motivo hanno indetto una manifestazione a Napoli, per sabato 19 maggio. Un corteo pacifico che sfilerà per le strade della città del Golfo, chiedendo una politica sensata per i rifiuti.
La risposta non si è fatta attendere. In un’Italia dove i cortei si sprecano, la questura ha formalmente comunicato il divieto di manifestare il 19 maggio, comunicando contemporaneamente che quel giorno Napoli non sarà piena di poliziotti, ma di Bersaglieri.
No, io alla casualità ed alla concomitanza di tanti eventi non ci credo.
Non ci posso credere.
Siamo nel baratro. Al quale si aggiunge un bavaglio messo di forza alla popolazione.
Ma siccome al peggio non c’è mai fine, stiamo pur certi che quel che veramente sarà il peggio… deve ancora arrivare.
(…)
Siamo alle soglie della legge marziale? Dello stato d’assedio?
Quando uno stato democratico usa l’esercito per reprimere la popolazione su territori interni allo stato stesso… o siamo alla frutta, o siamo… a cosa?
A voi lettori l’ardua sentenza.
No no: grazie a te!
Ehi!