A domanda si risponde… o non? Ma anche non.

Ma perché, poi, alla fin fine di casa tua, proprio casa tua dico, parli così poco?

– Perché fa male.

– Eh, vabbuo’…

– No, niente vabbuo’, vabbuo’ e ‘o cazz’.

– Ma…

– … ma cosa? Hai sentito cosa ho detto?

– Eh, ma non esagerare…

– Eh, io esagero. E tu muori. Mimmo è già morto. Mia madre non respira. Io muoio. Tutti muoiono. Moriamo tutti. A furia di non esagerare. A furia di non, in generale. E questo ci meritiamo, forse. Non. Non, non, non! Non e basta!

– Ma…

– … ma vafangùl’, va’.

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2 Commenti a “A domanda si risponde… o non? Ma anche non.”

  1. alex321 ha detto:

    No no no e poi no.

    E ancora altri mille no.

    No al silenzio. No al non parlare. Anche se fa male.

    Fa male. Lo so. Anche in casa mia si muore. Ma proprio per non esagerare con il silenzio, non sono più disposto a non parlare.

    Anche per spiegare, a chi crede che ci sia un’esagerazione, che non si esagera.

    Non abbiamo alcun bisogno di esagerare. E si può anche spiegare il perchè.

    Anche a costo di farmi male ancora, in altro modo.

    Un abbraccio di incoraggiamento.

    Ale

  2. keroppa ha detto:

    Eh. Che vuoi, Ale, so’ momenti. Che poi passano, per fortuna, però qualche volta arrivano.

    ‘Sti momenti del cavolo in cui li mandi veramente tutti a quel paese, quando anche davanti all’evidenza più concreta arriva qualcuno che ti fa “tu esageri”.

    Poi passa, sì, poi passa, e si torna a parlare, a blaterare anche se fa male, e anche se poi alla fine non serve a niente.

    Ma che, lo dico proprio a te? E vabbe’. So’ momenti.

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