Il sonno non arriva.
Non arriva.
E non arriva.
Allora ascolto.
Le pareti.
Il ronzio della lavatrice del vicino. Che risciacqua.
L’acqua nel termosifone. Che goc-cio-la. Goc-cio-la.
L’elettricità, ovunque. Che le copre, le ricopre, ma da sotto.
Z-z-z-z-z-z.
Sz, sz, sz, sz, sz, sz, sz.
Ssssssss-z. Ssssss-z.
Zzzzzzzz.
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
E di nuovo, tra queste altre, di pareti…
[… I am folded… and unfolded… and unfolding, I am…]
… ma no, no. E’ ovunque.
[But here there’s no silence…]
Ovunque.
[… silence…]
Ovunque.
[…there’s no silence…]
Ovunque.
[…silence…]
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
Ovunque.
[…best thing is
keep singing.]
Ovunque.
[Because tonight there will be no sleep… tonight it comes for me.
Please, help them understand… I’ve become the voices in the fan.
… goodbye.]
Ovunque.
Tag: eus voci, in somnus, solipsismi
Mi spaventi a morte quando fai così.
Era solo un po’ d’insonnia pre-partenza, eh. 🙂