Ancora una volta in direzione del Tagliamento – da qualche parte tra Fiume Veneto e San Vito, sulla provinciale che passa per Le Rivatte – ci fermiamo una domenica pomeriggio ad un bar sulla strada per un caffè e un bicchiere d’acqua. Quando usciamo c’è un signore, magro e anziano, che si è avvicinato alle nostre bici. Le guarda assorto, sembra studiarle con attenzione, in particolare la mia. Lo salutiamo mentre armeggiamo con le bisacce prima di ripartire, e lui fa:
– "Scusi signorina, mi tolga una curiosità… ma quant’è che costa una bici come questa?"
– "Be’… veramente… non glielo so dire. L’ho presa usata in Austria, e quando mi sono informata sui prezzi qui stavo ancora cercando un altro genere di bicicletta, quindi una proprio come questa… non glielo saprei dire con precisione"
– "Ah, go capi’. No, perché a me me piacerebbe una bici così, non come quella", dice indicando la sua, da uomo, "e però non con ‘sto sellino qui, che fa male al culo"
– "Ah… eh, ha ragione, in effetti… però quello non è un problema, si possono cambiare…"
– "Ah sì? Bene. Ma allora proprio non lo sa, il prezzo di una bici uguale alla sua?"
– "Ehm… veramente no, mi dispiace, e non vorrei dirle una cretinata…"
– "Va be’. Grazie, sa"
– "E di che, si figuri. Buon pomeriggio!"
– "Anche a voi, ragazzi, buona pedalata!"
– "Grazie!"
Qualche centinaio di metri più in là lui mi affianca.
– "Perché gli hai risposto così?"
– "Come perché? A che ti riferisci?"
– "No, dico, perché non gli hai dato un’idea della spesa? Non è che i prezzi proprio non li conosci…"
– "Be’, gli ho detto la verità, non conosco con esattezza i prezzi di una bici uguale a questa, e tanto meno qui. Da altre parti sì, ma non volevo dargli una risposta a casaccio, lui m’ha fatto una domanda precisa…"
– "Sì, ma almeno un’idea…"
– "E vabbuo’, scusa, ma se uno dice non lo so è così grave?"
– "Uhm, no, per carità, è solo che secondo me voleva più che altro fantasticarci sopra. Non hai visto la sua faccia quando gli hai detto che non lo sapevi? E’ rimasto deluso"
– "Sì, è sembrato anche a me, ma che dovevo fare, dirgli una cosa molto probabilmente non vera per dargli di che discutere con gli amici lì al bar?"
– "Embe’, e perché no? Che male c’è? Avrà avuto settant’anni, magari non se la compra nemmeno, una bici, però forse gli piaceva la tua e la curiosità gli ha fatto partire la fantasia… ah, ma se ce l’avessi pure io, avrà pensato, e chissà quanto costa una bici così…"
– "Può essere… e però non lo so se è giusto, che uno ti fa una domanda e tu gli dai una risposta di cui non sei sicuro per… dare cibo alla sua fantasia? Boh, non lo so, messa così è strana, ‘sta cosa…"
– "Mah, secondo me avresti potuto dirgli un prezzo. Sarebbe stato contento"
– "Mah, può darsi. Me lo devo ricordare la prossima volta che mi succede qualcosa di simile, e vedere che succede"
– "Già, secondo me potresti avere delle sorprese"
– "Boh… ua’, mo’ che mi ci fai pensare forse mi è già successa ‘na cosa più o meno così…"
– "Eh… sai che stavo pensando la stessa cosa…"
– "…"
– "…"
– "Gesù, ma sei bastardo…"
– "Mario, Loredana. Mario"
Due risate scoppiano e si spargono per la strada, deserta davanti e dietro di noi come ogni domenica. E l’eco che ancora ne risuona, ancora e ancora, a mesi e ottocentoepassa chilometri di distanza.
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avresti dovuto capirlo dalla gamba di legno.
C’arrivo sempre troppo tardi, io.