Life is different

[Così come l’ho afferrata: chiedo venia per la grafìa eventualmente errata]

Ufficio postale Santa Caterina.
Entro, prendo il mio numerino e mi siedo ad attendere il mio turno.
C’è un po’ di gente, forse una quindicina di persone… la direttrice, una donna sulla cinquantina che mi è tanto simpatica perché tanto gentile e con una corporatura che somiglia alla mia al punto che ogni volta che la incrocio mi pare di guardarmi di sfuggita allo specchio, è uscita fuori dal suo ufficio e si sta scusando con gli astanti per un qualche disservizio che ha fatto allungare i tempi di smaltimento della fila per un paio d’ore, ma ora che si è risolto, vedete, adesso si fa presto.
Si sta chiacchierando già da qualche minuto, evidentemente, perché c’è qualcuno che fa battute, cordialmente scherza e minimizza su quello che è appena accaduto, che non si capisce cosa sia stato, ma sembra aver preoccupato molto la premurosa direttrice dell’Ufficio Postale. Il clima è ormai più che amichevole, quando un signore in abiti da muratore, con un sorriso luminoso, chiede alla direttrice:

– "Ma che dice… mi gavarìa un po’ de freta… se ne approfitto lei si arrabbia?".
– "Eeh… mi no, ma qualcun altro me sa de sì… via, ormai la fila xe quasi finìa…"
– "Manco mal…"
– "Ma che peca’, se veniva stamatina non trovava nissuni, sa…"
– "Eh, va be’, ma stamattina mica gavevo i schei…"


schei: soldi (lett.: monete)

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