Sabbia di Siria

Scirocco, stamattina, sì, ma appena percettibile.
Aria ferma, umida, calda. Sotto il peso di quest’afa immobile il mare s’è ritratto, schiacciato fino a diventar concavo, e uno strato di caligine marrone, quasi rossa, si è posato sul pelo dell’acqua scivolando in lontananza a coprire i piedi delle isole grigioazzurre. Verso il porto si vede fumare in lontananza la ciminiera del mastodonte Costa di turno, pronto a salpare, mentre per tutto il lungomare di via Partenope la salsedine pizzica le narici insieme ad un più forte odore di mitili stantii. Ma è troppo umida, l’aria, e ogni tanto al cielo così pesantemente velato scappa una gocciolina che arriva a terra gialla, sporca. In giornata il vento girerà: in quota arrivano nubi di tramontana… se dura quel tanto che basta, domani si respirerà.

"And time stopped in silence
The small fish gave a cry.
(…)
And time stopped in silence
To watch the burning sky".

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